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I libri, come gli amori, arrivano da soli | di Aldo Loprete

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

1
APR
2019

I ringraziamenti, normalmente, nei libri si fanno all’inizio. Dato che proprio di libri parliamo, non mi sottrarrò a questa consuetudine. Ovviamente, i miei ringraziamenti vanno al Direttore di Extra che, senza indugio, quando abbiamo ipotizzato il varo di questa rubrica mi ha chiesto decisa: inizi tu?

Dopo un primo momento di naturale compiacimento mi è presa la strizza del foglio bianco. Ok, di cosa parlerò ora? A questo punto ho deciso di farmelo io il regalo e ho pensato di scrivere della mia più grande passione, i libri. Di come mi capita di sceglierli, come approccio alla lettura e, inevitabilmente come li conservo nella libreria. Per il semplice gusto di condividere i sottili piaceri di questa passione.

Sono del parere che i libri, per chi ne è appassionato, arrivano da soli, quasi ti circuiscono per essere scelti. Capita a volte di leggere, o di vedere, l’intervista a un autore, di essere colpito dalla sua personalità, dalla sua vita o semplicemente da come risponde a certe domande o, a me capita anche questo, di essere colpito dal suo outfit. Il secondo passo è quello di approfondire il libro o i libri di cui si è parlato leggendone la trama, magari alcune pagine. Irrinunciabile è la lettura della prima, se ti prende quella, è quasi sempre fatta.

L’altra strada che normalmente mi conduce a un libro è ascoltare la recensione di un amico, di un collega di un familiare. In questo caso, il primo, inevitabile, filtro è la considerazione che hai del recensore. Chissà a quanti bei libri ho rinunciato a causa di una stima non pienamente riposta…

Infine, la mia strada maestra è la citazione di libri e autori contenuta nei libri che leggo. Ovviamente non mi riferisco alle note bibliografiche di carattere scientifico, ma alle citazioni fatte dai personaggi delle storie che leggo. A questo proposito mi permetto di suggerire un libro che ha proprio questo fine: Da una notte all’altra di Carlo Fruttero. Uno splendido, anche se incompiuto, viaggio nella biblioteca ideale di un grandissimo autore e finissimo intellettuale.

Da ragazzo mi imponevo di leggere un libro dall’inizio alla fine. Fortunatamente ho smesso con questa forma di auto tortura. E’ chiaro che ci sono i libri che ti rapiscono e che leggi tutto di un fiato (Il nome della Rosa su tutti), i libri che dopo le prime pagine li abbandoni senza pietà, i libri che leggi contemporaneamente ad altri in base al tuo umore quotidiano (ne ho quattro sul comodino), i libri che, dato anche l’argomento, addirittura studi (mi è capitato con Il Regno di Carrère e con Io e Dio di Mancuso), e, new entry nel mio approccio alla lettura, i libri che inizi a leggere, li abbandoni quasi subito, poi ti si ripresentano per caso e ti rendi conto di aver cannato la prima impressione (Perfidia di Ellroy).

Amo catalogare i miei libri nella libreria in base al criterio della passione. Tutti quelli che mi hanno appassionato di più devono essere ad altezza di sguardo e di facile consultazione.

Una precisazione, non ho mai letto un e-book. Ci ho provato, ma è andata male.

Twitter: @AldoLoprete (Essenziale)



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